Learn More e Horizon Group hanno collaborato con la Fondazione MiSK per redigere due report introduttivi circa le tendenze e i comportamenti dei giovani, che sono stati utilizzati per moderare il Vertice Y20 tenutosi a Riyadh dal 15 al 17 ottobre 2020. L’Y20 è un evento organizzato e pensato dai giovani per i giovani dei paesi del G20 affinchè possano discutere e confrontarsi sull’agenda dei leaders del G20.
I due report introduttivi si basano su dati originali raccolti attraverso un sondaggio online rivolto a 10.000 giovani in tutti i paesi del G20 ed esplorano l’atteggiamento dei giovani nei confronti della cittadinanza globale, le loro prospettive future sul mercato del lavoro e come la recente pandemia di COVID-19 abbia cambiato le ambizioni dei giovani circa un vasto spettro di argomenti. I giovani dei paesi del G20 si stanno dimostrando cittadini globali – proattivi e attenti alle attuali tematiche di rilevanza culturale – in una miriade di modi. I rapporti rilevano che la maggior parte dei giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni nei paesi del G20 abbraccia valori come la tolleranza, è preoccupata per le questioni globali e ha svolto almeno un atto di impegno civico nell’ultimo anno. Molto è stato detto dell’abilità di questa generazione di innescare il cambiamento: il 34% dei giovani del G20 vede la propria generazione come la più preposta e adatta a risolvere le attuali questioni globali, in particolare il cambiamento climatico, la disoccupazione e la salute pubblica, considerati i tre problemi più urgenti. Contrariamente alla credenza popolare, questi atteggiamenti sono più radicati nei paesi a basso-medio reddito.
Allo stesso tempo, il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente nei paesi del G20. In questo contesto, le competenze tecnologiche del futuro sono più importanti che mai, ma solo il 39% dei giovani del G20 considera di aver avuto un’istruzione che li abbia adeguatamente preparati per il lavoro. Inoltre, la pandemia di COVID-19 ha accelerato molto lo sviluppo delle nuove tendenze che modellano il futuro del lavoro: un totale di 40% degli intervistati pensa che il futuro del lavoro richiederà sempre più competenze tecnologiche e sempre meno beni e servizi tradizionali, rendendo così necessario il lavoro da casa e rendendo la riforma di mercato più urgente che mai.
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